mercoledì 28 marzo 2012

Diario di un emigrante II

Sono sempre più nauseato dagli stranieri ell'estero.
Dal loro comportamento, dalle loro intenzioni, dai loro cattivi umori.
Ultimamente mi capita spesso di passare per Shibuya, il posto col famoso incrocio affollatissimo che si vede spesso in televisione.
Le ragazze qui cercano il sesso: si devono togliere i vestiti per sentirsi completamente libere dalla stretta socio-culturale (e magari l'Oji san 叔父さん、 lo zietto, le fa pure un bel regalo).
E chi se ne approfitta di più, sono proprio gli stranieri. Ormai riesco a riconoscerli subito: laidi, sbruffoni, alcuni con lo sguardo triste e perverso, altri con lo sguardo da cane e basta (poi c'è il classico belloccio yankee che vieni qui a farsi la pornovacanza, ma quelli hanno MTV al posto del cervello e lo sappiamo tutti). Quelli che se ne approfittano di più, sono proprio quelli che abitano qui da più tempo e dovrebbero avere inteso meglio la cultura; al contrario sapendo parlare bene giapponese, si sentono stocazzo. Qualcuno potrebbe pensare la colpa, si potrebbe dare anche alle ragazze che si vestono da mignotte. Io non ci riesco. Sono troppo romantico. Anche se una ragazza evidentemente sbaglia, cerco sempre di giustificarla. Sarà colpa del contesto, dell'educazione, mi ripeto. Ma quelle sottospecie di maiali non le riesco a giustificare. Qualche emigrante qui, dopo essersi sbattuto molto per ritagliarsi un quadrato di vita, si lamenta che il Giappone ed i giapponesi, spesso ti guarda di sbieco, o nella migliore delle ipotesi ti tratta come un oggetto esotico da esibire (generalizzo, ma le brave ed ottime persone ci sono pure qui). Di sicuro non ti aiuta (ma questo, credo, sia radicato nella cultura di Tokyo, non è un fatto di essere stranieri). E di sicuro lo Stato, come può, ti da un calcio in culo, e ti rimanda a casa... "Governo ladro", gridiamo in coro...
Allora si arriva ad odiare i giapponesi per questo; e viene naturale (anche io, a volte, lo faccio) fregarsene, comportarsi male per frustrazione, applicare la propria cultura in modo coatto in un posto al quale non appartiene.
L'oggetto dell'odio però, non dovrebbero essere i giappi, ma qualcuno di molto più vicino.
In fondo la domanda è semplice: perché i giapponesi, nel profondo, odiano così tanto gli occidentali?

Ps.  Ad esempio, siamo conosciuti in tutto il mondo per la mafia, ci rovina la reputazione ovunque. Eppure i mafiosi saranno il 3% degli italiani. Ciononostante, per nostre mancanze (decidetele voi quali sono), per la nostra incapacità di estirpare questo male, è questa immagine che si impone all'estero . Qualcosa vorrà dire...

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